giovedì 10 settembre 2009

"La Firenze che vorrei " di Giovanni Rodella

In previsione della giornata dedicata a Firenze e promossa dalla nuova Giunta Comunale, ricevo e volentieri pubblico una lettera di Giovanni Rodella, attivista degli Amici della Terra dal lontano 1998.
Giovanni, di professione fotografo, ci ha gentilmente concesso alcune sue foto, che pubblichiamo a corredo dell'articolo, scattate in città e che purtroppo evidenziano quanto egli sottolinea.

"Caro Michele,
sono contento dell' iniziativa "Manda un bacione a Firenze" portata avanti dall' attuale sindaco, che mi permette di fare alcune considerazioni. La prima è, secondo me, risvegliare in noi quel "senso civico" oramai sopito dalle innumerevoli dimenticanze delle precedenti amministrazioni: una fra tutte il coinvolgimento dei cittadini, quelli insomma che vorrebbero una città, (la nostra) piu' vivibile e che si batterebbero sinceramente contro il degrado ora piu' evidente di qualche anno fa, tanto da farci sentire impotenti di fronte al lassismo imperante, spesso dovuto alla non considerazione di quelle poche forze che avevano un barlume di iniziative "del fare"!
Tu sai meglio di me, dei tentativi di farci promotori, quando dieci anni fa iniziammo con l' allora Assessore all' Ambiente Sergio Paderi con l'attuazione della "Vigilanza Ambientale" nelle piazze fiorentine, nei giardini, per il "Forte Belvedere" per la "Loggia dei Lanzi" e per le Aree Veri dei Consigli di Quartiere.
Avevamo certo poca esperienza, allora, ma volevamo iniziare un altro percorso che voleva dire: "uscire" anche dai quei luoghi a noi deputati alla vigilanza, per vedere di documentare e non certo per risolvere le problematiche lungo le strade, i marciapiedi, quei percorsi connessi alla mobilita' leggera (i pedoni e le biciclette). La nostra associazione ed in primis la Vigilanza Ambientale intendeva fare solo delle "segnalazioni" alle autorità, sopratutto alla Polizia Municipale, che inizialmente abbiamo trovato disponibili, ( ricordo il distaccamento di Porta Romana) con puntuali accertamenti di motorini abbandonati, residui ferrosi di bici abbandonate, sia nelle rastrelliere che sui marciapiedi, buche nella pavimentazione o asfalto mancante, piccioni morti, fontane sporche, deiezioni canine e non, aiuole calpestate dai bivacchi vari, segnali stradali rovinati o non piu' leggibili etc...
Purtroppo tutto questo duro' poco... Forse davamo fastidio a qualcuno o hanno pensato che ci si arrogava il diritto di fare servizi che comunemente venivano delegati ai Vigili Urbani, o troppe erano quelle "segnalazioni" che il comune non poteva sostenere? E' così ci venne tolta anche quella sede storica che era per noi un punto di osservazione molto importante in piazza S. Spirito in quel comando dei vigili datoci in comodato d'uso. Quando arrivai a Firenze nell' 85 da Mantova, mi sembrava tutto bello; i palazzi, le chiese le strade antiche, dicevo a tutti: una città a misura d' uomo. Avevo scelto questa citta', non per il lavoro (benchè ne possedessi uno) e nemmeno per amore di qualcuno.
Ero stregato dalla sua luce dai colori del suo paesaggio, delle sue colline e...anche dal senso di libertà che una vita da single mi poteva regalare.
Alcune volte, durante l' anno veniva a trovarmi mia madre e ricordo che con lei andavamo a visitare musei, chiese e poi passeggiate per le vecchie stradine del centro. Ed io che invitandola ad osservare tutto ciò che per me era "il bello" una volta mi disse: "Ma se guardo per aria non vedo dove metto i piedi!" A debita distanza di tempo mi sono reso conto (ora che mia madre è scomparsa e anch'io ho qualche anno in piu'), della difficoltà di camminare su strade o marciapiedi sconnessi...e di girotondi e gimkane tra una bici allucchettata sui (già) stretti marciapiedi o i motorini sulle strisce pedonali. E se vai in bici non puoi che andare controsenso poichè il "senso giusto" lo dà solo il mezzo motorizzato, come se andare in bici in centro fosse per qualcuno uno sport per perditempo che non hanno niente da fare. Un ciclista deve stare attento a una miriade di dettagli inclusi i pullman di turisti che con aria persa se la prendono sempre molto comoda. Da tanto tempo oramai non mi godo piu' questa città, cerco di uscire di casa il meno possibile... Che peccato! Pensavo che negli anni qualcosa sarebbe migliorata e invece oggi sono proprio quelle "piccole cose" che contribuiscono a migliorare la qualità della vita, che fanno sentire chi abita nel centro storico una persona "fortunata" che sono venute a mancare.
Con te Michele di queste cose ne abbiamo parlato tante volte, ma ora vorrei esprimere ancora una volta fiducia a questa nuova Giunta, perchè la speranza e l'unica cosa che mi rimane. Credo che tanti fiorentini abbiano lasciato il centro storico per rifarsi una casa altrove, oltre i viali o in altre periferie metropolitane, per i motivi qui sopra descritti, perchè hanno capito che si vive meglio un po' fuori dal centro e per interesse ( le case in centro costano troppo!). Oggi il centro è abitato prevalentemente da un pout pourry di varia umanità che sfrutta Firenze per i propri fini, ma che spesso non la ama. Questo lo possiamo facilmente riscontrare osservando dai portoni, ai bandoni, ai marciapiedi delle abitazioni spesso sporchi e da cui si ricava solo un senso di abbandono. Lo constatiamo dall’ uso scorretto dei cassonetti dove vengono inseriti rifiuti non compatibili, alla maleducazione dei frequentatori dei locali notturni che poi fino all' alba non ti fanno dormire, perchè usciti da questi, continuano a parlare ad alta voce come se i decibel della musica fossero ancora lì presenti, per non parlare degli effetti che fa l' alcool, urinando dove capita, lasciando ovunque sporcizia. I tempi, lo sappiamo, sono cambiati ed è giusto perseguire la moda: avere il suv o la moto di grande cilindrata che sfreccia di notte nelle strade fiorentine, giusto perchè è sopratutto importante "mostrare" e "possedere" piu' che apprezzare il mondo che ci circonda.
Te ne accorgi da questo turismo "mordi e fuggi" dove a nessuno viene impedito di portare a casa dei souvenir; quando vedo della "paccottiglia"o quei brutti poster, che fanno da tappeto nel centro storico, dove quasi nessuna immagine riguarda Firenze, mi sento sconfitto dalla cultura del cattivo gusto. Ad osservare i turisti che scattano foto senza guardare prima, (perchè tanto poi se le vedranno sul pc a casa), mi sembra che si sia perso il senso emozionale di ammirare per conoscere.
E, a seguito del tuo post sulla questione "ronde" sul tuo blog:http://chepianetafaremo.blogspot.com/2009/07/tra-ronde-e-intendenti.html, sono d' accordo che si possa, si debba reagire, contro una forma di reazione che riconosciamo come strumentale ad un controllo piu' poliziesco (vedi il nome) con una forma di vigilanza ambientale come l' avevamo intesa noi per prima alla fine degli anni novanta e che mi ricorda gli "Hells Angels" di Milano dove anche le " diversità " e le minoranze ( come immigrati o omosessuali) vengono considerate parte di questi gruppi di impegno solidale. Ecco, è da queste basi anche antidiscriminatorie che vorrei partire per cercare di trasformare Firenze di nuovo in una città vivibile".
Con affetto,
Giovanni Rodella
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Spero che i politici fiorentini possano ridare al centro storico di Firenze una immagine almeno decente.
Una volta Firenze era considerato un "salotto" per la sua bellezza, la cultura e la vivibiltà; anche se il ritorno a questa definizione è utopistico almeno mi piacerebbe che sparissero quelle orrende scritte sui muri, quei disegni (o murales o come si chiamano) che sono solo un'offesa all'arte che Firenze contiene nei musei e nelle piazze, e tutte quelle persone che come dice giustamente Giovanni sono nel centro storico solo per i propri interessi e ai quali non importa niente di trovarsi nella più bella città del mondo.
Mi piacerebbe tra un paio di anni rileggere questo articolo e vedere cosa hanno fatto i nostri politici, spero che le suggestive foto di Giovanni possano testimoniarlo.
Un saluto a Giovanni, Michele e a tutti i volontari degli "Amici della Terra" che so quanto si impegnano per tutto questo

Francesco Sagrini