giovedì 9 settembre 2010

IPad, come cambia la nostra vita

Da ormai un paio di mesi sto utilizzando l’iPad questo nuovo strumento informatico ideato dalla Apple.
Ricordo i commenti dei suoi primi detrattori che s’interrogavano sull’effettiva necessità di creare un “attrezzo” di questo tipo a loro parere pressoché inutile.
A beneficio di quei pochi che ancora non lo conoscessero, l’iPad è una sorta di via di mezzo tra un iPhone (cellulare con un grosso display in grado di svolgere molte funzioni tra cui la principale è quella di garantire una facile accessibilità ad internet) e un piccolo computer portatile. Le sue dimensioni esatte sono 18,9 cm x 24,3 cm, il peso circa 700 gr.
Grazie all’iPad possiamo con estrema facilità coniugare praticamente tutte le funzioni di un normale personal computer e di un cellulare smartphone, a parte telefonare.

Sfruttando il suo ampio display e la sua grande velocità vi si può leggere un quotidiano oppure un romanzo, possiamo scaricare film o file musicali, si può utilizzare come una piccola playstation portatile e naturalmente possiamo navigare in internet, scrivere, inviare mail, predisporre documenti di lavoro disponendo di programmi equivalenti (e decisamente migliori!) al comune pacchetto Office. E tutto questo, grazie alla opzione 3G che consente la connessione ad internet ovunque, lo possiamo fare in qualsiasi ora della giornata ed in qualunque luogo ci troviamo: in treno, in auto, in barca, a casa, su un’isoletta in mezzo al mare, sulla vetta di una montagna!
In pochi mesi dalla sua uscita, si calcola che nel mondo ne siano già stati venduti oltre 3,5 milioni di pezzi!

Naturalmente anche l’iPad ha dei limiti e dei difetti (le dimensioni ed il suo peso giudicati eccessivi da qualcuno, il prezzo – si parte da 499,00 euro per il modello base - ancora elevato, un sistema audio limitato, l’impossibilità di utilizzarlo anche come cellulare, lo rendono ancora un oggetto imperfetto) che i principali concorrenti della Apple si stanno affrettando a risolvere proponendo modelli alternativi forse più completi anche se esteticamente meno belli e che comunque arrivano “dopo” l’invenzione di Steve Jobs.
Non ho dubbi che nel giro di breve tempo il mercato offrirà valide alternative a questo strumento. Resta il fatto che questa “invenzione” al pari di quella del computer e del telefono cellulare è destinata a cambiare le nostre abitudini di vita e in gran parte in meglio.

Sono un lettore assiduo e onnivoro e da oltre vent’anni la mia prima azione alla mattina è quella di dirigermi all’edicola per acquistare almeno un quotidiano. Estate, inverno, in città, al mare, nel periodo di lavoro oppure in ferie corro ad acquistare il giornale spesso ancor prima di aver fatto colazione. Lo considero uno dei più bei piaceri della giornata bermi una bevanda calda sfogliando le pagine di un quotidiano.
Si dice che in Italia si legga poco, eppure per me quest’azione è talmente gradevole che in quei pochi giorni all’anno (16 agosto, 26 dicembre, 2 gennaio, lunedì di Pasquetta) in cui i quotidiani non escono, in quelle mattine mi sento un po’ spaesato, sento mancarmi qualcosa …

Da quando ho il mio iPad ho smesso di andare in edicola.
Continuo naturalmente a leggere il quotidiano tutti i giorni, però lo faccio scaricandolo via internet su questa piccola straordinaria tavoletta che tra l’altro mi consente di visionare tutte le varie edizioni locali del giornale a prescindere da dove mi trovi.
L’esperienza della lettura con l’iPad, ed in particolare quella di un quotidiano, è splendida ma difficile da descrivere. Semplicemente va provata.
Avevo già sperimentato la lettura dei giornali dal mio computer di casa. Ma quella su iPad è davvero un’altra cosa. La possibilità di sfogliare le pagine semplicemente sfiorando lo schermo, quella di ingrandire l’articolo prescelto con il solo tocco di un dito, la facoltà di visionare filmati correlati alla notizia che stiamo leggendo, accrescono ulteriormente, se possibile, il piacere della lettura.
A tutto questo vanno aggiunte altre considerazioni che oltretutto vanno in direzione di un maggiore rispetto per l’ambiente.

Uno dei difetti dell’ assidua lettura dei giornali, come ben sanno coloro che come me li acquistano con regolarità, è dato dal fatto che dopo 24 ore il giornale è vecchio, va buttato via, rappresenta cioè un rifiuto che di solito va a formare una piccola pesante catasta che periodicamente dobbiamo poi smaltire in qualche modo.
Avete mai provato a pesare un quotidiano? Il peso medio di un giornale si aggira tra i 200 ed i 250 gr., senza considerare il peso degli inserti e dei vari allegati, vero e proprio orpello obbligatorio da acquistare in edicola, di cui spesso faremmo volentieri a meno.
Facendo una media tra giornale e allegato, acquistando anche un solo quotidiano, un lettore comune produce qualcosa come 300-350 gr di carta e cartone al giorno.
In capo ad un anno sono circa 120 kg. di carta che accumuliamo!

Da circa due mesi, sparito l’accumulo dei giornali, mi sono accorto di avere praticamente ridotto di due terzi la produzione domestica di carta!
Visti i problemi di sovrapproduzione di rifiuti che caratterizzano la nostra epoca, credo che questo possa rappresentare senza dubbio un dato positivo.

A questo va aggiunto poi l’aspetto economico.
Il prezzo di un quotidiano in edicola varia da 1,00 euro ad 1,20 euro senza i famosi (famigerati in alcuni casi!) allegati che in particolari giorni della settimana ci costringono a sborsare 1,50 euro.
In capo ad una settimana in media spendiamo circa 8-9 euro sempre limitandoci all’acquisto di un solo giornale. In un anno spendiamo in media circa 400,00-450,00 euro a quotidiano.

L’acquisto di una copia di un quotidiano su iPad (ma anche da un comune computer via internet) si aggira sui 0,70 euro a copia che diminuiscono, a seconda della tipologia di abbonamento che scegliamo, ed arrivano anche a circa 0,50 euro per copia se decidiamo di sottoscrivere un abbonamento annuale. Questo significa che in un anno, spendendo 180,00 euro anziché 450,00, potrò ottenere un risparmio di ben 270,00 euro sempre fermandomi all’acquisto di un solo quotidiano.

A questo va aggiunto poi anche il risparmio in termini di elettricità. La lettura su iPad non necessità di luce esterna e pertanto è possibile leggere in una stanza al buio sfruttando l’illuminazione dello schermo della mia tavoletta il cui consumo equivale a quello di un grosso cellulare (lo si ricarica allo stesso modo e la batteria ha una durata - testata da me - di circa 9 ore).

Tralascio volutamente la riduzione in termini di emissioni di CO2 conseguente alla scelta di questa nuova tecnologia, non avendo a disposizione dati certi in proposito e perché per onestà, alla quantità di anidride carbonica equivalente sottratta all’ambiente attraverso l’utilizzo dell’ iPad, dovremmo tuttavia aggiungere le emissioni prodotte nel medesimo ambiente nel suo percorso di fabbricazione.

L’altra grande opportunità offerta da questo strumento è quella legata alla possibilità di acquistare, scaricare e leggervi direttamente dei libri che per questa ragione sono oggi chiamati “libri elettronici” o, in inglese, “e-book”.
In Italia sono scaricabili al momento, sia pure a titolo totalmente gratuito, solo pochi testi  e tra questi quelli che appartengono al Progetto Gutenberg sui quali sono scaduti i diritti d’autore; ma dal prossimo mese di ottobre anche da noi saranno messi in vendita i primi testi contemporanei ed in lingua italiana.

L’esperienza di lettura di un lungo testo su iPad, pur non offrendo le stesse opportunità del quotidiano, è comunque estremamente pratica e agevole. Possiamo scegliere e modificare in qualsiasi momento il font e le dimensioni del carattere del testo che stiamo leggendo, addirittura modificare il colore dello sfondo; interrompere la lettura e riprenderla quando vogliamo dallo stesso punto, grazie ad una sorta di segnalibro elettronico.
L’iPad, così come gli altri similari strumenti di lettura elettronica – oggi si definiscono con i termini inglesi di “e-reader” oppure “tablet” – consente di poter scaricare e conservare centinaia di testi consultabili in qualsiasi momento ed ovunque ci troviamo.
Questi “tablet” sono destinati a cambiare in maniera radicale il futuro (e neppure tanto futuro!) mercato dell’editoria.
Negli Stati Uniti, paese da sempre un passo avanti rispetto agli altri in certi settori, questo sta già avvenendo.
Quanto affermato in precedenza per i quotidiani, ovviamente vale anche per i libri sia sul piano della produzione della carta che su quello economico.

Gli esperti del settore sostengono che, a prescindere dalle offerte promozionali di lancio nell’immediato, certo vantaggiose per gli acquirenti, una volta a regime il prezzo di un e-book si aggirerà attorno a circa la metà del costo del libro in formato cartaceo.

Tutto lascia supporre dunque che abbiamo trovato uno strumento che può contribuire (lui e i suoi simili) a migliorare la qualità della nostra vita, riducendo al contempo il nostro impatto sull’ambiente.
Vi saranno - è indubbio - anche delle conseguenze sui nostri stili di vita e sul mercato economico.
Da circa due mesi non mi reco in edicola e non saluto più il mio giornalaio.

La consuetudine di incontrarlo ogni mattina di buon ora con la scusa dell’acquisto dei giornali e di fermarmi qualche minuto con lui a commentare i fatti del giorno, la situazione meteorologica, le ultime “imprese” del Sindaco Renzi, le vittorie e gli scivoloni della Fiorentina, non avviene più, ed un po’ mi spiace.

Chi sostiene che la tecnologia informatica sta in realtà allontanando le persone probabilmente ha ragione.

Questa nuova tecnologia si presta particolarmente alla fruizione di quanto è distribuito ed ha una durata di consumo estremamente limitata nel tempo. Dunque a mio parere risulterà particolarmente adatta non solo per i quotidiani ma anche per settimanali e riviste mensili “usa e getta”.

Così come l’avvento dei cellulari ha causato la scomparsa progressiva delle cabine telefoniche, così come l’avvento del dvd e di internet ha progressivamente portato alla scomparsa dei videonoleggi (negli USA la catena Blockbuster ha già chiuso ed anche in Italia essa sta lentamente scomparendo) temo che l’avvento degli e-book porterà nel giro di qualche anno ad una nuova piccola rivoluzione.
Certo nei panni del mio edicolante non sarei troppo felice di questa novità …

Questo probabilmente causerà nel giro di un decennio (forse prima?) un drastico ridimensionamento anche dell’acquisto dei libri su carta e dunque anche nelle vesti di un libraio non sarei molto entusiasta.
Il mio iPad con la sua custodia
Sempre negli Stati Uniti una delle catene librarie più importanti, la Barnes & Noble, sta chiudendo i battenti sembra proprio a causa dell’avvento degli e-book.

Diverso invece il settore dell’editoria che certo dovrà adeguarsi, e in fretta, ma tuttavia avrà, credo, la possibilità di aprirsi comunque nuove strade commerciali.

Riguardo all’acquisto dei libri su carta credo che finiremo con probabilità per scegliere solo i testi di un certo valore artistico e culturale, destinando invece alla forma digitale i libri di una stagione, il romanzo dell’estate, il giallo del momento di cui tutti parlano ma che a distanza di qualche tempo nessuno legge più (vedasi i Dan Brown di qualche anno fa, gli Stieg Larsson di adesso, e altri analoghi).
Una copia cartacea della Divina Commedia, magari con le illustrazioni di Gustav Dorè, penso sarà ancora presente in qualcuna delle nostre case anche se probabilmente pochissimi avranno la curiosità di andarla ad aprire di tanto in tanto …

Resteranno comunque - sempre tra qualche anno - i nostalgici che magari si sveneranno per acquistare una vecchia copia cartacea della prima edizione di “Harry Potter e la pietra filosofale” oggi giudicata buona giusto come carta da macero …

Alla fine forse riusciremo a salvare la vita di qualche albero e a diminuire di qualche tonnellata la nostra produzione di rifiuti. Come risultato, in fondo, mica male!


Michele Salvadori