I rifiuti e la loro gestione rappresentano una delle
problematiche oggi più dibattute. Il testo di Antonio Massarutto, dal
titolo: “Un mondo senza rifiuti?” – Viaggio nell’economia circolare
– (Ediz. Il Mulino), rappresenta una riflessione articolata e ben approfondita
sul tema.
“I rifiuti sono la prova più
evidente – afferma Massarutto nell’introduzione al suo libro – che la
nostra economia non è circolare, ma lineare. Entrano materie prime, escono
residui…”
Il concetto di “economia
circolare” oggi ha preso il posto di quello di “sviluppo sostenibile” che per
anni è stato alla base di ogni attività dell’uomo improntata al pieno rispetto
dell’ambiente in cui esso vive. Ma cosa s’intende esattamente con il termine
“economia circolare”?. Innanzitutto, l’economia circolare dovrebbe essere
un’economia senza rifiuti, in teoria. Diciamo, “in teoria”, in quanto sappiamo
bene come ogni processo vitale in realtà produca degli scarti. Ma c’è
differenza tra gli scarti prodotti dai processi vitali che puntualmente sono
riassorbiti con facilità dalla natura ed i rifiuti veri e propri che
rappresentano scarti di cui la natura non sa di cosa farsene. Rispetto al
concetto di “sviluppo sostenibile” il messaggio che lancia quello di “economia
circolare” appare essere più concreto e traducibile, secondo Massarutto, in 10
obiettivi facilmente comprensibili:
Rimpiazzare, Ripensare,
Ridurre, Riusare, Riparare, Rinnovare, Ricostruire, Ridestinare, Riciclare,
Recupero materia, Recupero energia. Solo seguendoli sarà possibile avviare
la transizione verso l’economia “circolare”.
Economia circolare ed Economia Lineare: sistemi a confronto |
Ma, a parere di Massarutto,
occorre non farsi troppe illusioni: anche nel progetto di economia circolare si
prevede la formazione di un certo quantitativo di scarto che potrà essere
destinato all’incenerimento con relativo recupero di energia. Questo per dire
come in realtà, ad oggi, gli scarti ci sono anche al termine del processo
produttivo più virtuoso e non può restare, al momento, altra soluzione se non
quella di procedere all’incenerimento con buona pace di chi è assolutamente
contrario a questa ultima soluzione.
Obiettivo di questo libro è
proprio quello di muoversi nella maniera più analitica e chiara possibile tra
le soluzioni auspicate dai puristi della filosofia “rifiuti zero” e quelle di
compromesso, almeno temporaneo, che conducono anche all’utilizzo di sistemi più
impattanti sull’ambiente non trascurando, al contempo, di segnalare pregi, difetti
e contraddizioni nell’attuale sistema di gestione dei rifiuti italiano.
Nel mondo, ancora oggi, il
sistema di smaltimento dei rifiuti che vede come traguardo finale il
conferimento in discarica rappresenta la soluzione più adottata. In Italia,
fino alla metà degli Anni 90, circa il 90% dei rifiuti venivano smaltiti in
discarica. Ma oggi il nostro Paese dimostra di avere fatto passi notevoli dato
che la percentuale di utilizzo delle discariche è passata dal 93% al 25%. Anche
nel campo delle raccolte differenziate stiamo progredendo: nel 2016 abbiamo
superato il 50% come media nazionale anche se permangono grosse differenze tra
una zona e l’altra del Paese. Infatti nelle regioni del Nord la raccolta
differenziata raggiunge il 64,2%, al Centro il 48,60%, mentre al Sud Italia la
percentuale resta ancora bassa: 37,6%.
Oggi, in particolare, il nostro
Paese può considerarsi ai vertici europei in alcuni settori del riciclo, quali
quello della carta, dell’alluminio e soprattutto del compostaggio.
Massarutto dedica una parte delle
sue riflessioni al tema della riduzione della produzione dei rifiuti. Egli si
chiede cioè se non sia possibile, in modo concreto ridurne la quantità attuale
anche a fronte di una popolazione in costante crescita e della giusta aspirazione,
da parte dei Paesi meno sviluppati, a raggiungere standard di vita più vicini a
quelli dei Paesi più ricchi.
Il principale protagonista
dell’economia circolare è l’uomo. Ed il momento decisivo del ciclo di vita di
un materiale è quello in cui esso cessa di essere un bene utile e si trasforma
in un disvalore nelle mani di chi lo detiene ma che potrebbe continuare ad
avere un valore finendo nelle mani giuste. Se io acquisto una bottiglietta in
plastica contenente dell’acqua minerale quella bottiglietta rappresenterà per
me un bene fino al momento in cui avrò bevuto tutta l’acqua in essa contenuta.
A quel punto quella stessa bottiglietta per me rappresenterà un rifiuto da
smaltire. Ed in quel preciso istante la mia scelta di destinarla ad un apposito
contenitore per il recupero della plastica anziché in un contenitore per i
rifiuti indifferenziati sarà determinante.
Giustamente fa notare Massarutto
l’importanza della consapevolezza e della motivazione che possono far
propendere un comune cittadino ad effettuare una scelta che vada nella
direzione della raccolta differenziata. Per questo egli fa notare anche il
ruolo determinante da parte delle amministrazioni pubbliche nel promuovere
politiche ed azioni di divulgazione che abbiano per obiettivi proprio quelli di
contribuire ad accrescere nella cittadinanza la consapevolezza del ruolo fondamentale che ogni
singolo cittadino può rivestire nel contribuire al sistema di gestione dei
rifiuti.
Ma al contempo Massarutto
evidenzia come altrettanto importante sia il ruolo delle aziende pubbliche,
private o a sistema misto che oggi si occupano della raccolta e dello
smaltimento dei rifiuti.
Un altro punto a favore del
sistema rifiuti italiano che lo distingue dalla gran parte degli altri Paesi
dell’Unione Europea è il CONAI, il Consorzio Nazionale Imballaggi i cui
obiettivi sono il recupero ed il riciclo dei sei principali materiali da
imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro.
Ma, come si dice, non è tutto oro…
L’Italia deve ancora compiere molti passi in avanti per risolvere i suoi
problemi di gestione dei rifiuti. Basti pensare al recente caso della città di
Roma dove dopo la chiusura della discarica di Malagrotta da alcuni anni l’amministrazione
pubblica sembra non riuscire a venire a capo del problema e che dimostra come,
citando le parole di Massarutto: “la situazione attuale è ancora lontana da ciò
che è desiderabile…”.
Un'immagine della recente crisi dei rifiuti nella nostra Capitale |
Sarà fondamentale procedere,
secondo Massarutto, nella direzione di un sistema sempre più circolare e sempre
meno lineare anche se, almeno per adesso, non potrà essere perfettamente tondo
come la O di Giotto.
Michele Salvadori
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